Fabio Agace......la scissione dogmatica
"Partendo dagli arcaici arabeschi
degli antichi graffiti,dei miti e degli eroi,
in un cammino interiore di cosmiche dimensioni
e di alchemiche visioni,
Fabio Agace perviene alla scissione dogmatica,
seguendo tratti empirici, tracce ataviche, segni sognanti.
Convinto assertore dell'arte concreta ed informale,
nell'avanguardia artistica, lui giunge all'astrazione
concettuale della realtà, al senso fluido della verità
ed alla metafora dell'etica universale,
in un empito di passione avvincente, sconvolgente, travolgente.
Lo accompagnano le immense praterie, gli infiniti oceani,
gli sterminati orizzonti oltre la maschera del perbenismo,
l'ordinamento del sistema, il muro della siepe terrena,
dell'incomprensione umana, delle vanità passeggere,
nell'aiuola che ci fa tanto feroci.
Nei vili tempi moderni, correndo dietro al falso progresso,
alle vacue figure, alle ingannevoli parvenze,
l'uomo ha smarrito il lume della ragione,
andando incontro a catastrofi immani,
ad improvvisi ed inspiegabili cali,
con l'apparizione della nemesi storica.
Sezionare la figura tradizionale; impiantare la prospettiva artefatta;
cercare il centro di fuga;applicare le trite regole classiche;
osservare i canoni accademici è ormai superato, sorpassato,
surclassato per una nuova visione interiore
e per un nuovo approccio visivo.
Cicli e ricicli cromatici, corsi e ricorsi storici,
flussi e riflussi psichici s'impongono alla coscienza
più di tutte le regole codificate, le pastoie fossilizzate
e le remore inibitorie, a favore del caleidoscopio cromatico,
iridescente, in un perenne movimento dinamico.
Esso è libero da ogni condizionamento, da ogni ostacolo
e da ogni impedimento, per dire addio
al vecchio disegno ornato e geometrico,
al desueto impianto scenico ed ambientale
e alla sistematica costruzione architettonica
ed alla suddivisione dei piani.
Fabio Agace affida il tutto all'estro della favola,
all'ispirazione del momento, alla fantasia dell'immaginazione,
alla poesia della pittura, calando la sensazione visiva
nel suo animo agitato e commosso da contrastanti passioni
e da alterni tormenti.
Dietro il vetro la realtà è distorta
ed il mistero si rivela a Fabio Agace, non per risolvere l'arcano,
ma per arricchirlo di nuove suggestioni visive ed interiori,
materiche e spirituali, senza più scissione tra corpo e anima,
in una fusione prismatica.
La pastosità dello spesso pigmento, la rarefazione della sinuosa forma,
lo splendore della diafana luce si fondono e si confondono
nella composizione artistica unitaria,
rispecchiando contrari venti d'autunno, mutevoli stati d'animo,
armoniose sinfonie d'estate.
Il tutto supera i ristretti limiti del tempo,
le irte barriere dell'anima, i limitati bordi dello spazio,
in un respiro cosmico, che sa di eterno, di infinito e d'immortale,
oltre il presente storico, il remoto passato ed il futuro avvenire,
per svelare il mondo di Fabio Agace".


Gianni Latronico
 
Fabio Agace
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